Casa Arioli

Inizialmente la bella Casa Arioli apparteneva alla famiglia Maisis e solo in un secondo momento, nella seconda metà dell’Ottocento, passò agli Arioli.

Per tale motivo sarebbe più opportuno chiamare l’edificio Casa Arioli-Maisis, accomunando così le due famiglie originarie che ne determinarono la storia. Oltretutto lo stemma che decora la parte alta della facciata è quello dei Maisis. 

La casa, riportata alla sua fisionomia originaria da un sapiente restauro, è un bell’esempio di architettura signorile settecentesca con decorazioni a motivi rococò.

Tra le decorazioni che abbelliscono le facciate dell’edificio, spiccano le cosiddette Imprese, cioè figurazioni allegoriche corredate da motti latini, nove delle quali sono poste a coronamento delle finestre del piano nobile ed una sulla prima finestra del piano terra dell’avancorpo dove ora è la chiesetta di Sant’Antonio.

Le decorazioni testimoniano il livello culturale di chi le commissionò, probabilmente don Giovanni Michele Calvetti de Maisis, il quale, alla metà del Settecento, interpretando il gusto dell’epoca, intendeva rendere pubbliche le proprie convinzioni etiche e porsi come modello per l’intera comunità. 

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