Casa Bonoreni (ora Armanni)

Casa Bonoreni (ora Armanni), Levate  

Pietro Baschenis 

Scene mitologiche e decorazioni a grottesche 

 

L’edificio, un tempo residenza di campagna della famiglia Bonoreni, il cui stemma campeggia ancora nella loggia, fu decorato nel 1627 da Pietro Baschenis, che già aveva ornato il palazzo di città della stessa famiglia nel 1624, affrescando le Storie di Ercole, ancora visibili nell’edificio dell’attuale via XX Settembre di Bergamo.  

A Levate, sulle volte del portico sistemato a veranda, Baschenis dipinse dei motivi a grottesca, un repertorio ornamentale più volte riproposto dall’artista in vari edifici di Bergamo e provincia, mentre sulla volta a padiglione di una sala al pianterreno eseguì alcuni affreschi di soggetto profano.

Essi narrano i miti di Cerere e Proserpina, Apollo e Dafne, Orfeo ed Euridice tratti dalle Metamorfosi di Ovidio.

Le storie trovano posto all’interno di sei quadrature di formato ottagonale contornate da cornici dipinte imitanti modanature in stucco, disposte attorno a un riquadro centrale, di formato rettangolare e di dimensioni maggiori, nel quale Giove funge da arbitro nella contesa tra Cerere e Plutone, entrambi determinati a reclamare Proserpina; stesso soggetto della scena principale sulla volta di palazzo Galizzi a Leffe, del 1613.  

I gesti ostentati, gli sguardi e gli atteggiamenti inequivocabili dei personaggi, così come le ambientazioni dalle cromie tenui che fanno da sfondo alle loro vicende, facilitano l’interpretazione degli episodi mitologici illustrati, a riprova della fluente capacità narrativa di Pietro Baschenis. 

I due cicli di affreschi, riscoperti grazie alla sensibilità dell’attuale proprietario nel corso di due distinti interventi di recupero (nel 1984 e nel 1996), sono stati restaurati da Vincenzo Villa. 

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