Chiesa parrocchiale di San Giacomo apostolo – Piazzatorre

La parrocchiale di Piazzatorre dedicata a San Giacomo Maggiore apostolo, sorge all’inizio del paese, vicino al cimitero.

La chiesa fu costruita nel XV secolo su un antico oratorio medievale. Visitata da San Carlo Borromeo nel 1575, si presentava nella sua severa povertà di chiesa di montagna. Completamente rifatta nella seconda metà del ‘600, fu ingrandita prima nel ‘700 e poi ancora nel ‘900.

Soprattutto a questo ultimo ampliamento appartengono il portale con tre archi su colonne, mentre sulla porta meridionale troviamo gli stemmi delle famiglie di Piazzatorre: gli Arizzi, i Maisis e gli Arioli, risalenti al ‘600. Il campanile è settecentesco.  

All’interno, sopra l’ingresso principale corre un cornicione pure decorato di intagli, al centro del quale è posta la statua del Padre Eterno benedicente e ai due lati due puttini a tutto tondo.   L’altare maggiore, intagliato nel legno e dorato, è opera barocca, il coro, abilmente intagliato è settecentesco.   Nella parte absidale si trova il Polittico di San Giacomo, a nove scomparti, datato 1537 e firmato da Agostino Facheris Caversegno.
Entro una cornice di legno dorato e intagliato, rappresenta, a partire dall’alto: l’Angelo annunciante, il Padre Eterno, e la Vergine Maria; sotto: San Sebastiano e San Rocco, la Vergine col Bambino, San Bernardo e Sant’Antonio abate; in fondo: San Pietro, il patrono San Giacomo e San Giovanni Battista. Si tratta di un’opera rustica e solenne, di buona fattura, realizzata nel 1537, come risulta dalla scritta che si trova ai piedi della figura di San Giacomo, nello scomparto centrale inferiore: “Augustinus de Caversenio civis Bergomi pinxit MDXXXVII” (Agostino da Caversegno, cittadino bergamasco, dipinse nel 1537). 

Interessante anche la tela di Sant’Antonio e i ritratti dei donatori, opera di Carlo Ceresa del 1677. Sui pilastri che sorreggono la cupola due tele di gusto barocco con i santi Bonaventura e Ludovico da Tolosa, attribuite a Francesco Zucco. 

Il grande confessionale in noce, collocato nella navata sinistra, è una delle opere di scultura di maggior interesse di tutta la Valle Brembana. Fu realizzato dall’intagliatore di San Pellegrino Francesco Civati tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento. Con ogni probabilità, il mobile fu donato alla chiesa dalle famiglie originarie allo scopo di completare l’arredamento dell’edificio appena ricostruito. La parte superiore del confessionale è dominata dalla figura di San Giacomo maggiore che si staglia su uno sfondo decorato di festoni e putti; in alto, tra due angioletti, il fastigio con la croce. 

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