Antica chiesa plebana della Valle Averara

Antica chiesa plebana della Valle Averara

La cappella originaria risale al X secolo e fu forse edificata sui resti di un precedente edificio sacro pagano di probabile origine celtica. L’edificio attuale è la risultante di una serie di trasformazioni che si sono succedute nell’arco di circa un millennio, caratterizzate da vari ampliamenti e abbellimenti in relazione al suo ruolo di “chiesa matrice” della Valle Averara. Staccatasi dalla pieve di San Pietro e Paolo di Valsassina, nel corso del XV sec. fu infatti la prima parrocchia dell’antica Valle Averara.
La chiesa nel tempo venne quasi raddoppiata in lunghezza, oltrepassando il campanile che viene così inglobato nella navata. La maggior parte degli affreschi nella loggia aperta appartengono al periodo più antico. Tra gli autori domina Petrus De Asenelis del quale possiamo vedere la firma su uno dei pilastri che raffigura San Sigismondo. A Pietro, la cui attività si può collocare tra gli anni ’30 e ’40 del ‘400, è stato attribuito anche il polittico dipinto nel portico con San Paolo, Santa Margherita, Santa Caterina d’Alessandria e San Giovanni Battista. Sempre Pietro è l’autore, all’interno della chiesa, del Cristo redentore tra i 12 apostoli sul lato destro della navata, sopra il quale avverrà l’intervento di Cristoforo II Baschenis dedicato a San Nicola da Tolentino e databile tra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500. La chiesa fu consacrata nel 1468 da Paolo Neapolitano e riconsacrata da S. Carlo nel 1566, ricordato dal grande affresco che raffigura il suo stemma dipinto sulla controfacciata all’interno. Nel 1969 la chiesa è stata dedicata all’Addolorata e anche la nuova chiesa parrocchiale é stata intitolata a S. Brigida.

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