Santa Maria della Concezione

Santa Maria della Concezione, Albino  

Antonio (?) e Pietro Baschenis 

Madonna del lupo, Santa Lucia, Arcangeli Michele e Raffaele 

 

La chiesa di Santa Maria della Concezione, sita nella parte alta di Albino, alle pendici del monte Cereto e sulla strada per la località Piazzo, deriva dall’ampliamento quattrocentesco di un antico sacello campestre dedicato ai santi Fermo e Defendente, il cui spazio originario è identificabile attualmente nell’abside poligonale.

I lavori di edificazione si svolsero come voto di ringraziamento alla Madonna, in seguito all’evento miracoloso avvenuto nel 1470, quando un bambino che dormiva all’addiaccio fu salvato da lupi famelici: per questo motivo la chiesetta è conosciuta anche con la definizione popolare di ‘Madonna del Lupo’. 

Durante i restauri avviati nel 1970 in occasione del cinquecentenario dell’apparizione mariana, furono scoperti sotto lo scialbo alcuni affreschi, diversi sia per stile che per epoca. Fra questi alcuni sono stati ricondotti alle personalità di Antonio e Pietro Baschenis, rispettivamente padre e figlio, discendenti diretti di Cristoforo III il vecchio, attivi a partire dall’ultimo decennio del Cinquecento e per i primi decenni del Seicento. 

Il dipinto più importante dal punto di vista devozionale, attribuibile a Pietro, raffigura in forma di ex voto il miracolo della Madonna del lupo e presenta un’iconografia conforme alla narrazione popolare del miracolo, testimoniata anche dalla lunga iscrizione posta sul margine inferiore della cornice a stucco: SACELLI PIORVM OBLATIONIBVS HIC ERIGENDI CAUSA FVIT MIRABILIS VISIO. AN. SAL. MCCCCLXX. GRASSANTIBV[S]/IN HOMINES LVPIS. GIDINVS FORNARIVS ANT.- F. PVER ILLAESVS IN RVPE PER TOTAM NOCTEM QUI/SCENS SIBI VISVS EST A DEIPARA VIRGINE CANDELAM ARDENTEMENTE SINISTRA FERENTE/ IPSIVSMET VESTE CANDIDA PROTEGI DEXTRA.

Oltre a evidenziare la moltitudine di offerte che hanno permesso la costruzione della chiesa subito dopo l’evento miracoloso, vengono forniti dati importanti quali l’anno dell’evento, il nome del bambino, tale Ghidino Fornario figlio di Antonio, e la modalità dell’apparizione: la Vergine tiene una fiaccola con la mano sinistra e con la destra allarga il mantello bianco per proteggere il fanciullo. 

Sempre Pietro ha dipinto la Santa Lucia della cappella laterale sinistra, mentre il padre Antonio è indicato tradizionalmente come l’autore degli Arcangeli nei medaglioni circondati da cornici in stucco del sottarco, caratterizzati da tinte più tenui e da modi vivaci nella descrizione delle figure che ricordano anche Cristoforo III il vecchio. 

Per la datazione di tutti questi affreschi si fa riferimento alla data 1613 individuata su uno degli stucchi del presbiterio.  

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