Santuario della Madonna dei Campelli

Il culto della Madonna dei Campelli è legato a un evento miracoloso che si verificò con ogni probabilità nella prima metà del Seicento, nei pressi dell’antico edificio che sorge al limitare del verde pianoro.

Già allora denominato Campelli, a significare la presenza di campicelli adatti a essere coltivati per la loro favorevole esposizione.

Si racconta che un viandante, cavalcando per l’antica strada Priula, verso Olmo, giunto sopra la Corna dei Campelli mal reggendo i passi della cavalcatura cadde nel sottostante precipizio, non riportando però alcuna ferita.

Il viandante attribuì all’invocazione della Madonna lo scampato pericolo di morte e per devozione fece dipingere sulla pietra posta sotto la scarpata l’immagine della Vergine col Bambino.

Attorno a quell’immagine si diffuse ben presto la devozione popolare e in seguito fu costruita una cappelletta che divenne luogo di preghiera e meta di pellegrinaggi da tutta l’alta Valle. Tra la fine del Seicento e i primi anni del Settecento, venne eretto l’attuale santuario.

In epoca recente il santuario è stato oggetto di interventi migliorativi: nel 1914 la facciata è stata decorata con un dipinto della Madonna con Bambino, opera del pittore Luigi Morgari.

Lo stesso dipinto è stato trasformato in mosaico nel 1982 dai maestri Peresson. E intanto l’interno si copriva di ex voto a significare la devozione dei fedeli che ancora oggi ricorrono alla Madonna dei Campelli nei momenti del bisogno e ogni anno, la seconda domenica di settembre, rinnovano la secolare festa del santuario, portando la statua in una suggestiva processione nei prati circostanti per invocare la protezione sul paese e su tutta la vallata.

Ogni anno si fa festa la seconda domenica di settembre e nella processione, cui partecipa tutto il paese, si porta in trono la statua della Vergine con il Bambino, opera scultorea del 1780 di Giovanni Antonio Sanz (1702-1787), al tempo il migliore scultore del legno a Bergamo.

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