Chiesa di San Bernardino

Chiesa di San Bernardino, Alino, San Pellegrino Terme

Giovanni Baschenis 

Il peccato originale 

Maria Maddalena e altri Santi 

 

L’antica chiesa della contrada di Alino risulta documentata a partire dal secondo Quattrocento e in particolare la tradizione locale colloca la sua fondazione già intorno al 1450, anno di canonizzazione del santo dedicatario, Bernardino da Siena.

E’ più probabile tuttavia che esistesse già un oratorio o una cappella di origine medievale, poiché la località è documentata almeno dal XIII secolo, e che in occasione della nuova intitolazione la chiesetta venisse piuttosto ampliata o rifatta.

Ulteriori lavori di ristrutturazione nel 1804 hanno interessato il corpo principale dell’edificio, ingrandito oltre che dotato di nuovi arredi e veste decorativa, e il campanile.

Si possono sicuramente riconoscere come elementi della fase edilizia precedente alla trasformazione ottocentesca la sezione inferiore della facciata, con il portale, e due locali di ampiezza e altezza ridotta, rimasti addossati al lato settentrionale della nuova navata.  

Nel primo, destinato a sagrestia, la volta ogivale incornicia sulla parete di fondo la scena del Peccato originale, affrescata nel 1478 da Giovanni Baschenis de Averaria, secondo l’iscrizione, oggi perduta, di cui dava testimonianza Luigi Angelini nel 1942. I progenitori sono descritti con grazia di gusto ancora tardogotico, simmetricamente affrontati rispetto all’Albero del Bene e del Male; Adamo in particolare è raffigurato realisticamente proprio nell’atto di ingozzarsi con un boccone del frutto, secondo la leggenda popolare che attribuiva a questo episodio l’origine, appunto, del pomo d’Adamo.  

La stanza attigua verso la facciata, già adibita a deposito della scuola elementare e abitazione del maestro, conserva, dipinta a tutta parete, una galleria di cinque arcate che ospitano cinque santi, realizzati con forme semplificate e allungate, a campiture accese e contrastanti: nell’ordine, da sinistra, Giovanni Battista, Biagio, Maria Maddalena incoronata da angeli, Caterina d’Alessandria e Defendente, tutti identificati da scritte con i rispettivi nomi.

Nell’angolo superiore destro è chiaramente leggibile anche la data di esecuzione, 1472.

Le stringenti analogie con le figure di Adamo ed Eva nell’attuale sagrestia inducono a riferire anche quest’ampia scena alla prima attività di Giovanni Baschenis. 

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