Parrocchiale di Sant’Antonino
Parrocchiale di Sant’Antonino, Locate (Ponte San Pietro)
Pietro Baschenis
Santi Pietro e Paolo, Angeli
Il più antico riferimento alla chiesa di Sant’Antonino compare in un’ordinanza di Bernabò Visconti del 1360. La chiesa fu consacrata nel 1589 e nei primi decenni del Seicento fu restaurata e decorata. Tra il 1756 e il 1760 le sorse accanto una nuova chiesa (quella attuale), che fu ampliata nella seconda metà dell’Ottocento.
Nel 1961 l’interno fu restaurato e vi si aggiunsero delle nuove decorazioni.
La chiesa ha una struttura semplice, con un’unica navata coperta da un tetto a spioventi.
Le pareti sono scandite da pilastri e paraste decorati con le stazioni della Via Crucis, candelabre, grottesche, figure e scene sacre ad opera di Giuseppe e Dante Carnelli, autori anche dei dipinti della volta (1894-1902).
Tra gli artisti che si occuparono della decorazione e degli arredi si segnalano anche Francesco Capella, Muzio Camuzio, Gaetano Peverada, Virgilio Vavassori e Maffeo Ferrari.
Del fabbricato cinquecentesco oggi si conserva un solo ambiente, annesso al fianco sinistro della chiesa, nel quale si apre una nicchia a emiciclo affrescata da Pietro Baschenis nel 1624 (la firma e la data si leggevano ancora alla metà del Settecento, quando le vide Francesco Maria Tassi prima dell’inizio della costruzione del nuovo edificio) con le immagini dei santi Pietro e Paolo e di tre angeli che reggono alcuni oggetti simbolici: un bastone pastorale attributo di san Pietro, una spada strumento del martirio di san Paolo e una corona riferibile, con ogni probabilità, a un’immagine della Madonna con il Bambino che un tempo era posta sopra l’altare.
Sui pilastri che introducono alla nicchia compaiono altre due figure: probabilmente sant’Antonio da Padova con il Bambino, a sinistra, e san Francesco Saverio, a destra; purtroppo assai mal conservate, potrebbero però far parte dello stesso programma decorativo condotto da Pietro nell’intera cappella.