Cappella di San Giovanni Battista

Cappella di San Giovanni Battista

Forcella di Bordogna, Roncobello 

 

Angelo Baschenis 

Crocifissione tra Maria e Giovanni e altri affreschi 

 

Simone II Baschenis 

Storie di Maria 

 

La chiesa di san Giovanni Battista è probabilmente una delle più antiche della Valsecca, essendo già documentata nel 1436.

Si tratta di un edificio di piccole dimensioni e dalla struttura semplice, probabilmente più volte modificato nel corso dei secoli e ben noto soprattutto ai viandanti diretti verso la Val di Fondra, anche perché si trova sul percorso che passa accanto al vicino Castello, i cui ruderi dominano il poggio sovrastante.

All’interno, sulla parete di fondo piana dietro l’altare, è stato ritrovato di recente (sotto a una tela seicentesca di ambito di Carlo Ceresa) un affresco con la Crocifissione tra Maria e Giovanni evangelista, circondati da angioletti che raccolgono il sangue di Gesù entro calici.

Questo importante dipinto, ben conservato nelle parti superstiti malgrado gli sia stato addossato un altare in muratura seicentesco, è già stato assegnato a Giovanni e Battista Baschenis, ma è invece da riconoscere senza dubbio come opera di Angelo.

All’ambito dei Baschenis si possono assegnare anche le altre scene affrescate sulla stessa parete di fondo, purtroppo leggibili a fatica, tra le quali si distinguono una Trinità e varie figure di santi.

Con ogni probabilità, anticamente il pavimento della chiesa si trovava a una quota inferiore rispetto a quella attuale e questi dipinti apparivano più in alto, oltre a continuare nella zona inferiore della Crocifissione con la figura della Maddalena: un personaggio che, inginocchiato ai piedi della croce, oggi possiamo solo intravvedere dietro il nuovo altare.

Forse tra Quattro e Cinquecento la chiesa fu ingrandita e sopralzata, aggiungendo un ambiente che allungava la piccola cappella originaria dotandola di una navata, poi di un atrio aperto e di una sacrestia.

Alla fine di queste modifiche architettoniche furono aggiunti gli affreschi con Storie di Maria della piccola cappella laterale sinistra, da riconoscere a Simone II Baschenis.

Nel 1682 fu realizzato – come si diceva – il nuovo altare per commissione di un Giovanni Almidano, come ricorda l’evidente iscrizione posta nella cornice in alto.

Questo nuovo intervento consisteva nella fastosa cornice in stucco firmata da Antonio Camuzio che conteneva una tela tradizionalmente attribuita a Carlo Ceresa, ma da considerare in realtà come opera dei suoi figli e allievi, con la Natività di san Giovanni Battista.

Nascosti da questa nuova realizzazione e dalla scialbatura delle restanti pareti, gli affreschi quattrocenteschi del presbiterio rimasero ignoti fino ad anni recenti: la riscoperta della Crocifissione, nelle sue attuali notevoli condizioni conservative dovute anche alla protezione della tela seicentesca, è una tra le più interessanti novità della pittura tardo quattrocentesca in Val Brembana, in attesa di un necessario recupero e restauro anche delle scene circostanti.  

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