Casa notaio Arizzi

La casa del notaio Giuseppe Arizzi (1873-1960) fu costruita dall’omonimo padre Giuseppe, commerciante di legnami, e marito di Teresa Santarelli, facoltosa donna di Mezzoldo.

Fra le sue proprietà portate in dote si ricorda l’alpe Gambetta, famoso fra quelli raggiungibili dal passo San Marco. 

L’abitazione fu edificata nell’Ottocento dal padre commerciante, e poi ristrutturata alla fine dello stesso secolo dal notaio, una volta rientrato dalle prime esperienze professionali. 

La proprietà di Piazzolo si distingue per i due affreschi sulla facciata.  Nell’affresco a destra è raffigurata la Madonna incoronata Regina con la Santissima Trinità (Dio Padre a destra, Gesù Figlio a sinistra e lo Spirito Santo sopra la corona rappresentato dalla colomba) che si festeggia il 22 agosto.  

Nell’affresco a sinistra si riconosce al centro San Giuseppe con Gesù bambino. Alla loro sinistra si suppone possa essere San Domenico da Guzman e a destra Sant’Antonio da Padova. 

Il notaio, di personalità autorevole e severa, non passava certo inosservato con il mantello nero e il cappello a larghe falde.  Serio e onesto nella sua professione, era stimato per precisione e perizia, tanto da essere considerato, all’epoca, come uno dei personaggi più influenti della Valle Brembana.  Appassionato di caccia trascorse i suoi autunni fra le verdi montagne della proprietà di Gambetta, dove oltre a cacciare passeggiava e godeva nella contemplazione della natura.  Giuseppe Arizzi faceva parte della lista di coloro che dovevano esser uccisi da Simone Pianetti, il mugnaio che nel 1914 assassinò sette persone tra Camerata Cornello e San Giovanni Bianco.  Per una serie di rocambolesche coincidenze il notaio riuscì però a sopravvivere agli agguati, prima risultando assente nella sua abitazione, poi non venendo trovato dallo stesso Pianetti fra le carrozze del treno che era solito prendere ogni lunedì per recarsi a Bergamo. 

Per approfondimenti sulla storia di Simone Pianetti si rimanda principalmente al libro Cronaca di una vendetta. La vera storia di Simone Pianetti di Denis Pianetti ed. Corponove. 

Nella foto viene ritratto con Lucia Fenili, la moglie che lo accompagnò con amore e grande generosità, mostrata anche nelle innumerevoli beneficienze a favore dei più deboli. 

Al cimitero è possibile visitare la tomba monumentale del notaio, differente dalle altre per forma e dimensione. 

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