Lapide del giudice Guido Galli

Il giudice Guido Galli (Bergamo, 28 giugno 1932 – Milano, 19 marzo 1980) aveva stretti legami con la comunità di Piazzolo, che da sempre amava frequentare con la sua famiglia. La sua mamma, Iose Arizzi, figlia del notaio Giuseppe Arizzi, era nata a Piazzolo.  

Magistrato e accademico italiano, fu assassinato da un nucleo di Prima Linea, gruppo armato di estrema sinistra molto attivo durante gli anni di piombo, a causa della sua azione di magistrato contro il terrorismo. Fu lui infatti, insieme al collega e amico Armando Spataro, ad avviare la prima maxi-inchiesta iniziata nel settembre del 1978 dopo l’arresto del brigatista Corrado Alunni e conclusasi con il rinvio a giudizio di numerosi esponenti di spicco di Prima Linea.  

Pochi giorni dopo, il 19 marzo 1980, Guido Galli venne assassinato nei corridoi dell’Università Statale di Milano, nei pressi dell’aula 309, ora a lui dedicata, mentre si apprestava a tenere la consueta lezione di criminologia. 

All’attività giudiziaria, Guido Galli accompagnava quella universitaria oltre che intensi studi sul processo penale e sulla politica criminale nell’Italia del secondo dopoguerra.  

La targa posta nel Palazzo di Giustizia di Milano, che riporta quanto i suoi familiari scrissero ai terroristi pochi giorni dopo l’omicidio, recita:

“… il 19 marzo avete fatto di Guido un eroe e lui non avrebbe mai voluto esserlo… Avete semplicemente annientato il suo corpo, ma non riuscirete mai a distruggere quello che ha ormai dato per il lavoro, la famiglia, la società. La luce del suo spirito brillerà sempre annientando le tenebre nelle quali vi dibattete”.  

Guido Galli riposa, accanto all’amata moglie Bianca, nella cappella di famiglia del piccolo cimitero di Piazzolo. Tra le “sue” montagne, tra la “sua” gente. 

Per approfondimenti, tra le tante pubblicazioni e articoli, si segnala: Renzo Agasso, “Aula 309. Storia del giudice Guido Galli ucciso da Prima Linea”, Sironi Editore – Armando Spataro,

“Ne valeva la pena. Storie di terrorismi e mafie, di segreti di Stato e di giustizia offesa”, Editori Laterza – Film documentario RAI (La storia siamo noi), “Il codice tra le mani – Storia di Guido Galli” di Stefano Caselli e Davide Valentini, Regia di Igor Mendolia.

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