Chiesa parrocchiale di San’Antonio Abate
L’odierno edificio della chiesa parrocchiale di Sant’Antonio abate, è stato costruito nel 1908 su progetto dell’arch. Antonio Pandini, inglobando la chiesa settecentesca, che aveva una posizione ortogonale rispetto a quella attuale; è così possibile vedere ancora l’antica facciata, decorata con nicchie e cornici in stile rococò, a sinistra della facciata moderna, in corrispondenza dell’ingresso laterale nella cappella battesimale.
Anche l’alto campanile è il sopralzo dell’antica torre del ‘700, realizzato nel 1939 su progetto dell’ing. Dante Fornoni.
Nella visita alla chiesa, vediamo all’esterno, lungo la parete sinistra, la facciata della chiesa del ‘700, ampliata su progetto dell’architetto luganese Antonio Beragio.
All’interno, la chiesa è ricca di opere d’arte, le più belle sono quelle che provengono dalla chiesa antica: la tela della Madonna del Rosario, datata 1617 e firmata da Gian Paolo Cavagna, con i Santi Domenico e Caterina da Siena, di gusto ancora cinquecentesco per il rigido schema piramidale, la tela con San Carlo in preghiera davanti alla Madonna con Bambino (nella prima cappella a destra), dipinta in seguito alla visita apostolica dell’arcivescovo del 1575.
Nella seconda cappella di sinistra, edificata nel 1702 dalla famiglia Guarinoni, ricordata con lo stemma intarsiato, si trova la tela con Sant’Anna che istruisce Maria bambina, opera del milanese Giovanni Bizzozzero, capolavoro di grazia domestica, inserita in un pregevole altare settecentesco, ricco di marmi colorati e intarsiati.
In sacrestia sono collocati altri dipinti tra i quali si segnala un affresco strappato con San Rocco e San Sebastiano (secoli XV-XVI) e una bella tela di Vincenzo Angelo Orelli, con Cristo che cade sotto la croce.
La principale opera d’intaglio è il barocco ed esuberante confessionale, lungo la parete destra della navata, realizzata nel 1699 dall’intagliatore Francesco Civati da San Pellegrino.
Sull’altare maggiore, le quattro statue degli Evangelisti sono opera moderna dello scultore Elia Ajolfi.